La mia banca è…indifferente.
Salve a tutti,
Mario Draghi taglia ancora i tassi: da -0,4% a -0,5% per i depositi che le banche affidano alla Bce, relativamente alle somme che eccedono la riserva obbligatoria, ma in pratica che significa ?
Significa che Draghi, per stimolare gli Istituti di Credito a immettere la loro liquidità in circolo, offre rendimenti negativi per “allontanare” i denari delle banche europee dalla Bce, sperando che esse li destinino a investimenti e finanziamenti.
E’ un paradosso visto che un Istituto di Credito dovrebbe farlo per vocazione e natura, ma a quanto pare non ne sono in grado, viste le sofferenze per crediti inesigibili che ogni anno le banche debbono mettere a bilancio.
Perché accade ? Colpa dei lacci e lacciuoli di Basilea, e colpa della mancanza di veri banchieri, sostituiti da capitani di industria che saltano da un Consiglio di Amministrazione all’altro: ora capeggiano compagnie telefoniche, poi, aziende farmaceutiche, poi banche, capaci si, ma di fare danni ovunque.
Il Ceo di Unicredit “monsieur” Mustier ora propone di trasferire i tassi negativi sulla clientela con depositi superiori ai 100,000 € e, non contento, chiede anche alla Bce di destinare il prossimo Quantitative Easing di Novembre all’acquisto di bond bancari: non sembra sufficiente la liquidità che Draghi ha creato e prestato a tasso zero alle banche, ne occorre altra, e altra ancora.
Il caso di Unicredit è emblematico: sino a pochi mesi fa azionista di larga maggioranza del “gioiello” FinecoBank alla quale si rivolgeva come si fa a un bancomat per collocare i propri bond, ora, dopo averla venduta (per fare cassa, ovvio !), volge gli occhi alla Bce.
La verità è che la inettitudine nel fare core business, unita alla discesa dei tassi, hanno drasticamente contribuito al calo del margine di interesse che dal 2009 al 2018 è passato da 41 miliardi a 27 miliardi circa, ma va anche detto che ciò ha comportato un minor (diremmo nullo…) costo per gli Istituti di Credito nell’accedere al credito delle banche centrali e all’approvvigionamento di liquidità.
Il core business di una banca è concedere credito, se non lo si sa fare o se lo si fa secondo criteri clientelari, crescono le sofferenze si è costretti a cederle al 10% del loro valore per ripulire i bilanci e per avere quei fattori patrimoniali richiesti dai mille parametri europei.
E riparte il circolo vizioso, servono nuovi soldi ogni volta..
Enrico Gei
E’ possibile scaricare la nostra APP gratuita per il tuo smartphone, utilizza il QR Code che segue: