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Un trade bestiale!

Quando una scimmia batte i professionisti della finanza: il curioso esperimento del “Monkey Portfolio”

Nel mondo della finanza, si tende spesso a credere che solo gli esperti con anni di esperienza e strumenti sofisticati possano ottenere rendimenti superiori alla media. Tuttavia, alcuni esperimenti curiosi hanno messo in discussione questa convinzione. Tra i più celebri, c’è quello delle “scimmie investitrici”, un’idea provocatoria ma estremamente interessante: cosa succede se una scimmia sceglie casualmente titoli finanziari da acquistare? Il risultato potrebbe sorprenderti.

L’esperimento

Il concetto è stato popolarizzato negli anni ‘70 da Burton Malkiel, economista di Princeton, autore del celebre libro “A Random Walk Down Wall Street”. Malkiel affermava che “una scimmia bendata che lancia freccette contro le pagine finanziarie di un giornale potrebbe costruire un portafoglio azionario che performa altrettanto bene quanto quello gestito da un esperto”.
Negli anni successivi, vari esperimenti hanno cercato di testare questa teoria. In uno dei più noti, la rivista The Wall Street Journal ha organizzato una sfida tra portafogli scelti da esperti e portafogli “casuali” (creati lanciando freccette su un elenco di titoli). I risultati hanno mostrato che in alcuni casi le scelte casuali hanno eguagliato o persino superato i rendimenti dei professionisti.

Teoria dell’efficienza del mercato: Malkiel usa l’esempio della scimmia per illustrare l’ipotesi dei mercati efficienti, suggerendo che, in un mercato altamente efficiente, è difficile per gli esperti battere il mercato in modo costante e affidabile.

I risultati

In uno studio del 2013 della Cass Business School (Londra), gli analisti hanno simulato lanci casuali di freccette (proxy della “scimmia”) su dati reali dei mercati finanziari, costruendo 100.000 portafogli casuali e confrontandoli con gli indici principali. Hanno scoperto che una buona percentuale dei portafogli casuali ha battuto il mercato, specialmente grazie alla diversificazione e all’assenza di bias cognitivi che spesso influenzano gli investitori umani.

Cosa ci insegna

L’esperimento della scimmia non vuole suggerire che gli investimenti vadano fatti a caso, ma piuttosto lanciare un messaggio importante: molti gestori attivi non riescono a battere sistematicamente il mercato, e le strategie troppo complesse non garantiscono maggiori profitti. Il successo dei portafogli casuali deriva da una logica più profonda: la diversificazione, il basso turnover e l’assenza di emozioni. Tutti elementi fondamentali per chi vuole approcciarsi ai mercati in modo professionale.

Conclusione

L’esperimento della scimmia mette in evidenza che, in finanza, la semplicità e la disciplina battono spesso l’eccessiva sicurezza e la complessità. Anche se affidarsi al caso non è una strategia consigliabile, questo paradosso ci spinge a riflettere sull’importanza di una gestione razionale e obiettiva del proprio portafoglio, piuttosto che sull’illusione di battere sempre il mercato.

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