Vai al contenuto

Dazi killer: il dollaro crolla, l’oro corre!

Il Dollaro USA sotto pressione nel 2025: cosa sta accadendo?

Nel corso del 2025, il Dollaro statunitense ha registrato una perdita di valore significativa rispetto all’Oro e all’Euro, innescando riflessioni tra analisti, investitori e banche centrali su cosa stia realmente accadendo al biglietto verde. Storicamente considerato un bene rifugio e una valuta di riferimento globale, il Dollaro sta attraversando un momento di debolezza dovuto a un mix di fattori macroeconomici, geopolitici e di posizionamento globale.


Perché il Dollaro ha perso valore nel 2025

  1. Politica monetaria della FED più accomodante:
    Dopo anni di politiche restrittive, la Federal Reserve dopo il 2022, anno che ha visto un rialzo fortissimo dell’inflazione, ha avviato un ciclo di tagli ai tassi d’interesse per contrastare la frenata economica. Tassi più bassi riducono l’attrattività del Dollaro come asset di rendimento.
  2. Ritorno dell’inflazione USA:
    L’inflazione core è rimasta ostinata, anche a fronte dei tagli della FED. Questo ha eroso il potere d’acquisto del Dollaro, spingendo gli investitori verso asset più “difensivi” come l’oro.
  3. Crescita dell’Eurozona più stabile del previsto:
    L’Euro ha beneficiato di maggiore stabilità politica e fiscale e di una BCE percepita come più credibile. Il risultato è stato un rafforzamento dell’Euro rispetto al Dollaro.
  4. Tensioni geopolitiche e disallineamento globale:
    Il crescente utilizzo di valute alternative negli scambi tra economie emergenti sta riducendo il ruolo del Dollaro come valuta di riferimento globale.
  5. Aumento del deficit USA:
    Il deficit federale continua ad aumentare, alimentato da spese pubbliche elevate e ridotte entrate fiscali, rendendo il Dollaro meno appetibile nel lungo periodo.

Il ruolo dei dazi USA nella debolezza del Dollaro

Uno dei fattori chiave emersi nel 2025 è stata la nuova ondata di dazi commerciali imposta dagli Stati Uniti, in particolare verso Cina, Messico e Unione Europea. Sebbene i dazi abbiano l’obiettivo di proteggere la produzione interna, possono generare effetti collaterali negativi sul Dollaro, tra cui:

  • Rischio di rallentamento economico interno: l’aumento dei costi di importazione incide sui margini delle imprese e sui consumi, riducendo le prospettive di crescita.
  • Ritorsioni commerciali: i partner colpiti dai dazi rispondono spesso con contromisure che penalizzano le esportazioni USA, alimentando l’incertezza.
    – Riduzione della domanda di Dollari nei mercati globali: i dazi possono innescare un calo degli scambi denominati in USD, riducendone la domanda e, di conseguenza, il valore.

Il Dollaro è ancora un bene rifugio?

Tradizionalmente, il Dollaro è stato il bene rifugio per eccellenza. Tuttavia, nel 2025, questa percezione ha subito una battuta d’arresto.
L’oro ha preso il posto del Dollaro come principale asset difensivo, beneficiando dell’instabilità globale e del calo dei tassi reali. L’Euro, con politiche fiscali più coordinate e una BCE più rigorosa, ha anch’esso guadagnato terreno.


Conclusione

Il 2025 segna una fase delicata per il Dollaro USA. Tra politica monetaria più espansiva, dazi commerciali controproducenti, rischi inflattivi e crescente deficit, il biglietto verde sta affrontando una delle sfide più complesse degli ultimi decenni.
Sebbene il Dollaro resti centrale nei mercati globali, il suo ruolo di bene rifugio è oggi conteso. Gli investitori devono valutare con attenzione l’esposizione valutaria nei propri portafogli, soprattutto in un contesto di crescenti squilibri geopolitici e macroeconomici.

La redazione di Scattacoltrend

Costruirsi un Portafoglio Azionario di medio lungo periodo, anche con ETF? Ecco il broker che ho scelto per una affidabilità e convenienza assolute, scoprilo qui

Enrico Gei

Lascia un commento