Paul Volcker: l’uomo che sconfisse l’Inflazione (anche contro la politica)
Paul Volcker, presidente della Federal Reserve dal 1979 al 1987, è stato una figura leggendaria della storia economica americana. Alto più di due metri, con il sigaro sempre in mano e una calma imperturbabile, Volcker è noto per aver preso una delle decisioni più impopolari (ma necessarie) della storia monetaria degli Stati Uniti: alzare i tassi d’interesse fino a livelli record per fermare l’inflazione galoppante degli anni ‘70.
Un’economia fuori controllo
Quando Volcker fu nominato alla guida della Fed da Jimmy Carter nel 1979, l’inflazione americana viaggiava sopra il 13%, i tassi dei mutui erano alle stelle e il dollaro stava perdendo credibilità. Il paese era reduce da due crisi petrolifere e da anni di politiche monetarie troppo accomodanti.
Volcker prese in mano la situazione con fermezza: alzò il tasso di interesse di riferimento oltre il 20% nel 1981, frenando l’economia e causando una recessione breve ma dura. Disoccupazione in aumento, proteste pubbliche e forti critiche politiche lo accompagnarono per anni.
L’arrivo di Reagan e le tensioni
Quando Ronald Reagan divenne presidente nel 1981, molti si aspettavano che avrebbe sostituito Volcker. In realtà, pur con visioni economiche differenti (Reagan era fautore dell’offerta e della deregolamentazione), il presidente scelse di mantenere Volcker al suo posto, apprezzandone la coerenza e il rigore.
Ci furono però momenti di tensione. Alcuni membri del Congresso e della stessa amministrazione Reagan lo accusarono di “uccidere l’economia” con tassi così alti. Volcker però non cedeva alla pressione politica. Una volta disse:
“Il mio lavoro non è essere popolare. È fare ciò che è giusto per la stabilità della moneta.”
Il trionfo della sua politica
A partire dal 1983, l’inflazione iniziò a calare bruscamente. I tassi si normalizzarono e l’economia americana entrò in un lungo periodo di crescita stabile. Volcker aveva vinto la battaglia più difficile: ripristinare la credibilità della banca centrale.
Nel 1987, lasciò la Fed con la reputazione di uomo integerrimo e indipendente. Il suo successore fu Alan Greenspan.
Aneddoti e stile personale
- Volcker era famoso per la sua frugalità: girava con lo stesso paio di scarpe consunte per anni, e si opponeva ai privilegi.
Era solito rispondere ai senatori in audizione con poche parole e molta ironia. Una volta disse:
“La mia unica arma contro l’inflazione è la credibilità. E non si stampa come il denaro.” - Nei suoi anni alla Fed si oppose sempre all’idea che una banca centrale debba compiacere i politici di turno.
Eredità
Volcker è ancora oggi visto come il simbolo della central banking indipendente. Nel 2009, durante la crisi finanziaria, l’allora presidente Obama lo richiamò come consulente per la riforma di Wall Street, dando vita alla cosiddetta “Volcker Rule”, volta a limitare le attività speculative delle banche.
In un’epoca in cui molti banchieri centrali sono criticati per essere troppo vicini alla politica o troppo timorosi del mercato, Paul Volcker rappresenta ancora l’esempio dell’autorità monetaria che agisce con coraggio, anche a costo di essere odiata.
Morì nel 2019, ma la sua lezione – che stabilità e credibilità non si improvvisano – rimane viva più che mai.
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