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GoPro: storia, crollo in Borsa e possibile ritorno alla crescita

  1. Profilo aziendale e ascesa
    GoPro nasce nel 2002 per opera di Nicholas Woodman, e diventa famosa per le sue action cam, dispositivi compatti pensati per sport estremi, viaggi e contenuti video. L’azienda approda in Borsa nel giugno 2014 con grande entusiasmo, riflettendo l’ottimismo sul suo brand e sul potenziale di diffusione del “digital content” generato dagli utenti.
  2. Perché il prezzo è crollato
    Negli anni la quotazione ha subito una forte contrazione a causa di una combinazione di fattori critici:
  • Declino del mercato hardware: le vendite di fotocamere GoPro sono peggiorate. Come si legge, “la crescita si è fermata in un contesto di saturazione e aumento della concorrenza (soprattutto da smartphone e brand cinesi)”.
  • Errori strategici e prodotto non innovativo: il lancio di prodotti come il drone Karma (poi ritirato) e modelli poco differenziati hanno danneggiato la credibilità.
  • Modello di business sbilanciato: troppo dipendente da hardware venduto al dettaglio, con margini erosi e costi elevati.

– Diminuzione dei ricavi e utili in perdita: ad esempio, per il Q4 2024 GoPro ha registrato un fatturato di circa 201 milioni di dollari, in calo del 32% anno su anno.

  • Concorrenza più forte e barriera all’uscita ridotta: brand concorrenti (es. DJI) e smartphone con fotocamere di livello elevato riducono l’urgenza di un action camera dedicata.
  1. Le recenti evoluzioni e notizie importanti
    Nonostante le difficoltà, GoPro ha messo in atto alcune iniziative che potrebbero rappresentare svolte importanti:
  • Il Q2 2025 ha visto un margine lordo migliorare al 36% (da 30,7% anno su anno) e riduzione delle spese operative del 32%.
  • Il lancio di un programma di licensing dei dati video per AI, dove gli utenti GoPro possono rendere disponibili i propri contenuti per addestramento di modelli AI, con GoPro che condivide i ricavi. [6]
  • Introduzione di nuovi prodotti: ad esempio la camera 360° GoPro MAX2 con risoluzione 8K. [7]
  • Obiettivo dichiarato: tornare alla redditività entro il 2025, grazie alle iniziative di riduzione costi e diversificazione del business. [8]
  1. Perché potrebbe risalire
    Ecco alcuni elementi che potrebbero fungere da catalizzatore per una risalita del titolo:
    – Diversificazione verso software, abbonamenti e dati: la transizione da puro hardware a “hardware + servizio + licensing dati” può migliorare margini e prevedibilità dei ricavi.
  • Brand forte e community esistente: GoPro ha un marchio riconosciuto a livello globale e una base utenti affezionata, che possono essere leve per rilancio.
  • Margini in miglioramento: la recente crescita del margine lordo è un segnale positivo sul percorso di efficienza aziendale.
  • Valutazione ridotta: il calo del titolo ha ridotto le aspettative, aprendo potenzialmente spazio per un recupero se le strategie funzionano.

5. Rischi da considerare
Tuttavia, non mancano rischi:

  • La dipendenza dall’hardware resta significativa e il ciclo di sostituzione delle action cam è lento.
  • Il business abbonamenti e licensing è ancora minoritario e soggetto a esecuzione.
  • Il mercato è molto competitivo, e il vantaggio competitivo (“moat”) appare limitato.
  • La generazione di cassa è migliorata, ma la redditività piena rimane da raggiungere.
  1. Conclusione
    La storia di GoPro è un monito: una startup di successo può trovarsi presto in difficoltà se non si adatta al cambiamento del mercato. Se da un lato il titolo ha sofferto in modo significativo, dall’altro lato l’azienda mostra elementi di rilancio che meritano attenzione. Per un investitore orientato al medio-lungo termine che crede nelle soluzioni hardware + servizi + dati, GoPro potrebbe rappresentare una scommessa speculativa interessante, ma va trattata con prudenza e come parte di un portafoglio ben diversificato.

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