“Prezzi folli, ora crolla tutto…”
Salve a tutti,
probabilmente avrete notato anche voi come già da tempo in molti forum dedicati ai mercati azionari e nei relativi spazi creati dagli appassionati sui social, impazzi l’ “isteria da bolla azionaria“, fenomeno diffuso che provoca in quanti lo subiscono, il veloce e imperterrito snocciolamento di dati catastrofici per argomentare le imminenti fasi di crollo (per alcuni azzeramento dei mercati e sterminio del genere umano voluto dai poteri forti); le frasi che si leggono ricorrono di continuo: gli indici di Borsa “sono saliti troppo!!!”, “ma dove vogliono portarli…“, “è l’ultima salita per acchiappare gli stop dei ribassisti…“, ad esse si affiancano quelle di chi almeno tenta di portare qualche dato: “la Germania è in recessione ma il dax è ai massimi, sta per venire giù!” e molti altri esempi potremmo riportare.
Si ricorre a ricordi e miti, citando il crollo di Tiscali e Seat Pagine GIalle dopo una salita impossibile, il fallimento Lehman Brothers per arrivare persino al 1600 con la follia collettiva e incredibile (ma chiamiamola semplicemente moda…) dei bulbi dei tulipani.
Cigni neri? Negli ultimi 5 anni hanno svolazzato a mò di avvoltoio minacciando i portafogli azionari: pandemia Covid, conflitto Russia-Ucraina, ripida e veloce salita dell’inflazione, sino alla recentissima e preoccupante situazione tra Iran e Israele…e il mercato azionario? E’ salito, e ogni storno è stato comprato.
Ma insomma, la bolla quando scoppia? Risponderemmo…quale bolla???
Intanto riportiamo una definizione che si sembra appropriata del termine bolla: la bolla speculativa è l’incremento repentino e prolungato nel tempo del prezzo di una determinata attività finanziaria che ne porta le quotazioni a valori insostenibili sulla base dei fondamentali sottostanti. Le bolle speculative si formano periodicamente.
Periodicamente vuol dire….boh!
Non c’è una cadenza prestabilita, ovvio. Ma soprattutto facciamo attenzione ai valori fondamentali: quale valore intrinseco fondamentale poteva avere il bulbo di un tulipano? Forse il titolo azionario Alphabet (Google) un valore fondamentale importante invece ce lo ha, e così Amazon: probabilmente il 90% dei lettori usa il motore di ricerca citato, e quasi il 50% ordina tramite Amazon: percentuali così alte ci devono far capire come anche i multipli con i quali si determina il valore di un titolo della Old Economy (Ford, Coca Cola, Alcoa…), non sono applicabili a molti titoli tech o della nascente Intelligenza Artificiale, titoli che mostrano un rapporto P/E (prezzo/utili) che non sembrerebbe sostenibile, eppure data la base di clienti sterminata…lo è!
Inoltre non ci sembra di essere nella situazione psicologica di “fomo“, simpatico acronimo di “fear of missing out“, paura di restare fuori: è la fase – diceva un trader famoso – in cui “anche tassisti e barbieri comprano azioni” e di solito sono coloro che restano con il cerino in mano quando inizia la discesa…
In sostanza, bolle e cigni neri arrivano in silenzio ma producono un frastuono forte e improvviso, si possono prevedere…sempre dopo!!!
Vi invitiamo a seguire le nostra analisi dei mercati sul canale Youtube di Scattacoltrend:
A presto!
Enrico Gei





